PIANTAGGINI, scritti, sketch book
AHMADI
Cosa ci fa quel ragazzo seduto a terra, appoggiato al muro sotto al portico del Crusel?
È da più di mezz’ora che scrive senza alzare gli occhi da un foglio che tiene appoggiato alle ginocchia, totalmente assorto nella sua occupazione. Eppure fa freddo, è dicembre inoltrato e la sera, a quest’ora la temperatura sarà poco sopra lo zero. Ma lui continua a scrivere, senza badare alla gente rumorosa che popola via del Pratello.
– Forse è ubriaco, penso, sarà uno scrittore a cui è giunta fulminea un’ispirazione…-
Nell’avvicinarmi mi accorgo che i fogli già scritti sono tanti, con caratteri arabi, calcati forte da una biro blu.
– Cosa scrivi? Gli domando accovacciandomi al suo fianco
– Una lettera, per i miei fratelli che sono alla Dozza – fa lui, alzando gli occhi neri dalle pagine fitte di parole – anche se non serve a molto io gli scrivo per fargli sentire che sono vicino… in carcere fa molto freddo.
– Come ti chiami?
– Ahmadi, vengo dalla Tunisia
– Un paese difficile..
– È questo che fa più male, perchè anche se i miei fratelli sono di nuovo liberi, poi è un casino anche fuori.
LE ALTRE PIANTAGGINI si trovano sugli arretrati di PIAZZA GRANDE oppure si possono leggere QUI.