NYUBU, sassolini
NYUBU – la Civetta e la Marmoleda
Radici profonde nel grembo di un monte
conservano un sepolto segreto
di origini –
(Antonia Pozzi, Radici)
Il cielo che avevo sulla testa quando sono nata era a forma di montagna, di parete dolomitica.
Il Monte Civetta, la Marmolada, le Pale di San Lucano, il Giau, il Nuvolau, le Tofane:
La via che porta alle grandi madri di pietra è incisa dentro, come il corso di un torrente che prima scorre sotterraneo, e poi quando affiora mi trascina con la sua carica misteriosa, mi impone di risalire alla sorgente, di camminare a lungo, di fermarmi a prestare ascolto. Allora mi metto in viaggio, a caccia delle tracce di radici ancestrali che mi legano alla matrice, e così a tutto ciò che mi circonda.
“Le Dolomiti, rivestite di luce di luna, labirintiche montagne-isola chiuse nel loro mistero, formano un paesaggio onirico dove la profonda saggezza del pensiero antico trova una congeniale visualizzazione: le linee geografiche degli antichi atolli corallini non seguono il processo lineare dell’orogenesi alpina, bensì quello curvilineo degli indecifrabili flussi marini. I Monti Pallidi, per analogia, non portano con sé i segni del tempo lineare, bensì il mistero del tempo ciclico, il tempo sacro dell’eterno ritorno. Forse è questo il più remoto, e al contempo il più vero fascino di queste montagne, riconosciute, com’è giusto che sia, patrimonio dell’umanità.”
(Ulrike Kindl, Miti ladini delle Dolomiti)